Con una giornata d’anticipo la Juventus, grazie alla vittoria sul Cagliari in quel di Trieste, porta a casa lo scudetto numero “X”, come potremmo definirlo vista la serie infinita di dibattiti destinata ad aprirsi sulla questione degli scudetti vinti sul campo e di quelli tolti dal tribunale alla vecchia signora.
La sconfitta del Milan nel derby (4-2 con tripletta di Milito ed Eurogol di Maicon, dal sapore di riconferma per l’ottimo Stramaccioni), chiude infatti i giochi con una giornata d’anticipo, e permette di festeggiare a tutto l’ambiente torinese, che da anni aspettava un risultato simile.
Cattiva, cinica e “Contiana”: la Juve quest’anno non ha risparmiato nessuno inanellando una serie di risultati utili impressionante. Nemmeno una partita persa da quando Conte siede sulla panchina, un campionato intero senza subire sconfitte, miracolo sportivo o grande società alle spalle? La seconda opzione a dirla tutta è messa in dubbio da quel bontempone di Agnelli, che ad inizio campionato a pensato bene di ricordare a Del Piero che questo era il suo ultimo anno da bianconero… non proprio il massimo da sentire per uno che alla Juve ha dato tutto, compreso un anno di Serie B, e che seppur giocando poco ha segnato gol pesanti anche quest’anno.
Di certo c’è che se la Juve ha fatto la grande, il Milan si è dimostrato poca cosa, facendosi recuperare un buon margine (7punti dopo lo scontro diretto), roba da suicidio! Festa grande dunque, con Marotta che si complimenta con tutti e che richiama alla mente il secondo obbiettivo stagionale: la coppa italia da vincere a Roma contro il Napoli.
Napoli che oggi sbaglia clamorosamente contro il Bologna, perdendo 2 a 0 e riaprendo i discorsi Champions, ora anche l’Inter può sperare: è davvero tutto ancora possibile.